Paesaggi culturali della Valchiusella

LowTraversella e l'alta Valchiusella

Si intitola Paesaggi culturali della Valchiusella il progetto di Annalisa Giansetto, Enrico Giordano e Mauro Palomba, tre ricercatori originari delle montagne eporediesi che hanno partecipato al Bando Torino e le Alpi del 2014 per progetti di ricerca applicata in campo economico, sociale e sanitario nei territori montani di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

«Abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione – esordisce Mauro Palomba, coordinatore del gruppo – sulle possibilità di sviluppo turistico della nostra valle, a partire dagli aspetti che abbiamo considerato di maggiore attrattiva».

Il progetto di ricerca, consegnato lo scorso mese di ottobre, prende spunto da uno degli aspetti più caratteristici della Valchiusella, la geologia, che potrebbe candidare il territorio a diventare un geoparco partendo dall’esempio dei Parchi della Val di Cornia in provincia di Livorno.

«Una delle richieste specifiche del Bando Torino e le Alpi – prosegue Palomba – era la possibilità di sviluppare progetti a partire da un altro esempio di successo con cui confrontare la nostra proposta. Dall’analisi delle realtà toscane che tutelano e promuovono i paesaggi geologici abbiamo elaborato un piano complessivo per la valorizzazione della Valchiusella nella sua interezza. Uno degli aspetti più forti e attrattivi è, appunto, lo sviluppo geominerario di queste montagne che ne hanno tracciato la storia a partire dalle più antiche ere geologiche fino allo sviluppo delle attività umane. Testimonianza di ciò sono le miniere di Traversella e di Brosso che ci insegnano come le risorse geologiche naturali sono diventate un patrimonio economico e sociale e ora, dopo il loro abbandono, si possono convertire in una ricchezza culturale».

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Le miniere di Traversella (foto di Mauro Palomba)

Come scrivono Giansetto, Giordano e Palomba nella loro ricerca, la trasformazione della Valchiusella in geoparco potrebbe rilanciare il turismo della zona sull’onda dello sviluppo che queste realtà stanno vivendo a livello mondiale, come già affermato nel 1991 a Digne (Francia), in occasione del 1° Simposio Internazionale sulla conservazione del patrimonio geologico, organizzato dall’associazione ProGeo con il patrocinio dell’UNESCO. In quell’occasione più di cento studiosi della materia sottolinearono l’importanza di proteggere il patrimonio geologico (geoheritage) in quanto testimonianza del passato della Terra e la necessità, di conseguenza, di imparare a conoscere e comunicare questo patrimonio.

 «Ma l’aspetto geologico – sottolinea Palomba – non è che un contenitore generale di tutte le ricchezze della Valchiusella che ancora devono essere realmente scoperte e messe in rete. Da un punto di vista sportivo, la valle offre numerosissime opportunità per gli appassionati di escursionismo, arrampicata e mountain bike, una ricchezza gastronomica particolare, con i suoi formaggi di punta come il Civrin e la Tuma mola di Trausella, una condotta di Slow Food particolarmente attiva e intraprendente e una serie di strutture ricettive genuine e accoglienti. Queste montagne sono già frequentate dai proprietari di seconde case, dai turisti della domenica provenienti da canavese e torinese e da un buon numero di escursionisti stranieri, prevalentemente olandesi e tedeschi che percorrono la Grande Traversata delle Alpi. Ma spesso anche i visitatori più assidui non conoscono tutte le opportunità che ci sono. Proprio perché mancano gli strumenti di promozione della Valchiusella».

Lago Sucal, AltaValchiusella
Lago Sucal, Traversella (foto di Mauro Palomba)

Concretamente il progetto Paesaggi culturali della Valchiusella mira a diffondere in maniera capillare la conoscenza delle bellezze del territorio per dare ai suoi abitanti maggiori opportunità sviluppando il turismo.

«Abbiamo intenzione di muoverci attraverso una molteplicità di canali – conclude Palomba – in modo da raggiungere bacini turistici più ampi e diversificati. Dopo un censimento dei siti di interesse naturalistico e culturale, il progetto punta a creare delle carte turistiche e dei depliant da distribuire a tutti coloro che già frequentano la valle e non ne conoscono tutte le ricchezze. Inoltre, abbiamo in programma la creazione di un sito internet in grado di raccogliere tutte le esperienze virtuose e di diffonderne la conoscenza a livello globale. Potrà sembrare strano, ma la Valchiusella non possiede ancora un portale istituzionale di questo tipo. Infine, l’aspetto più innovativo è la creazione di una app per smartphone che diventi un produttore di informazioni e notizie ad uso dei turisti».

Simone Bobbio

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