"Come una stampa antica bavarese / vedo al tramonto il cielo subalpino...
Da Palazzo Madama al Valentino / ardono l'Alpi tra le nubi accese...
E' questa l'ora antica torinese, / è questa l'ora vera di Torino...
"
(Guido Gozzano)

Lo spirito della montagna. Enrico Remmert

Il Festival Torino e le Alpi 2015 in città, 4 curatori per le sezioni letteratura, arti sceniche, arti figurative e cinema, un calendario ricco di eventi, iniziative, curiosità. Conosciamo meglio Enrico Remmert e il programma letterario.

Enrico Remmert è nato nel 1966 a Torino, dove vive e lavora. Ha pubblicato tre romanzi, Rossenotti, La ballata delle canaglie e Strade bianche, tutti editi da Marsilio. Negli anni ha scritto per il teatro, la televisione, il cinema e, soprattutto, per la pubblicità e il mondo della comunicazione. I romanzi di Remmert sono tradotti in una decina di lingue.

Lo scrittore torinese è stato incaricato di curare la sezione relativa alla letteratura di montagna. Ecco alcuni spunti e riflessioni che lo hanno condotto all’ideazione del calendario.

Come hai organizzato il festival letterario a Torino?

«Il programma che ho presentato partiva da un’idea semplice: la consapevolezza che esiste una concezione della montagna che va più in là sia dell’amore per la scalata sportiva, sia dell’approccio folcloristico da sagra di paese. In questa concezione la montagna è molto di più: è avventura, libertà, pienezza di vita, esplorazione, sorpresa. Ma è anche mistero, spiritualità, trascendenza. Questa è la montagna che la grande tradizione letteraria ha esplorato e saputo raccontare. E questo è esattamente il tema che il programma letterario del Festival Torino e le Alpi intende perseguire: tralasciare l’immagine turistica e stereotipata della montagna per raccontarne invece lo “spirito”, mostrare quanto alle altezze fisiche corrisponda un altro tipo di “altezza”, dove la montagna è contesto ispiratore, è motore della riflessione umana, è vita, scoperta, tensione all’assoluto».

Come vedi personalmente la letteratura di montagna?

«Partirei da una considerazione non mia: benché la metà dell’arco alpino faccia parte del territorio italiano – per non parlare degli Appennini – rimaniamo un paese di “navigatori”: sfondo una porta aperta se dico che in generale la montagna non fa parte dell’immaginario degli italiani. Forse è per questo che buona parte della letteratura dedicata alla montagna, nonostante una produzione editoriale dai numeri significativi, è di nicchia, una letteratura specialistica in cui si parla o di tipicità turistico/folcloristiche oppure di aspetti sportivi: scalate, vette, esperienze e tecniche che interessano un numero ristretto di appassionati. L’obiettivo del nostro programma è fare un po’ di luce sugli altri aspetti, come dicevo sopra».

Quali sono i tuoi autori di riferimento?

«Be’, su due piedi, mi vengono subito in mente Massimo Mila e i suoi Scritti di montagna, ma anche tanti nomi di autori italiani del ‘900 che hanno scritto di montagna con passione e competenza. Per fare qualche nome: Primo Levi, Dino Buzzati, Rigoni Stern e la mia adorata Lalla Romano, sulle cui tracce sono stato spesso a Vetan, visto che parliamo di Alpi».

Gli appuntamenti del Festival Torino e le Alpi

La sezione letteraria del Festival attacca sabato 11 luglio alle ore 16.30 presso il piazzale della Basilica di Superga con il Workshop Narrare la distanza, con Francesco Forlani, Fabrizio Esposito e Ilaria Urbinati (prenotazione obbligatoria). Tre workshop all’aperto da affrontare immersi nel verde della collina di Superga. Il tema è il medesimo, la narrazione della montagna, ma declinato su tre diverse forme artistiche: l’acquerello, la scrittura e la fotografia. A condurre i tre workshop l’illustratrice Ilaria Urbinati, lo scrittore Francesco Forlani e il fotografo Fabrizio Esposito.

Segue presso il Museo Nazionale della Montagna al Monte dei Cappuccini, alle ore 19.30Montagna a sette note. Concerto di Carlo Pestelli. Il cantautore Carlo Pestelli, accompagnato da Filippo Gambetta all’organetto diatonico, ci guida di vetta in vetta attraverso le canzoni popolari della tradizione italiana. Canzoni in italiano, piemontese, occitano e sardo.

Il giorno successivo, domenica 12 luglio, alle ore 16.30 presso il Monte dei CappucciniLo spirito della montagna con Enrico Brizzi, Enrico Camanni, Carlo Grande e Alessandro Perissinotto, modera Enrico Remmert. Esiste una concezione della montagna che va più in là sia dell’amore per la scalata sportiva, sia dell’approccio folcloristico da sagra di paese. In questa concezione la montagna è molto di più: è avventura, libertà, pienezza di vita; è scoperta, esplorazione, sorpresa; ma è anche mistero, spiritualità, trascendenza. Questa è la montagna che la grande tradizione letteraria ha esplorato e saputo raccontare. Ne parlano quattro scrittori che hanno grande affinità con il tema, sia nelle loro opere che nella loro vita.

Ingresso libero a tutte le iniziative con prenotazione obbligatoria al workshop Narrare la distanza (ISCRIVITI QUI alla sezione dedicata all’acquerello; ISCRIVITI QUI alla sezione dedicata alla scrittura; ISCRIVITI QUI  alla sezione dedicata alla fotografia).

Scarica il programma del Festival “Torino e le Alpi” 2015

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